I Poliedri rappresentano per i geometri eclettici, e nella fattispecie gli alchimatici, un'ampio ambito di ricerca e un piano strategico per la formulazione di matemi dalla forza suggestiva valutabili su quattro livelli: quello matematico-geometrico in primis, quello strutturale sotteso a quello percettivo ed infine il piano emozional -estetico.
Iniziamo le osservazioni dal livello matematico, in particolare dalla geometria solida, che definisce l'oggetto poliedro un solido delimitato da un numero finito di facce piane poligonali, ma per fortuna eclettica, la metematica non dd una definizione univoca di poliedro; definire un poliedro l'unione di un numero finito di poligoni nello spazio, che si congiungono a coppie sui loro lati sufficientemente convincente. In altre parole, ogni lato di questi poligoni coborda con il lato adiacente in modo che esso formi sempre una superfice delimitante una zona solida dello spazio, e in tal guisa soggetto, come i cristalli, a innumeri simmetrie, cosa fondamentale per gli eclettici!
Le facce poligonali del poliedro possono avere forme svariate e concludersi in cuspidi che determinano la struttura locale del poliedro agente intorno ad esse. Agli eclettici interessano i poliedri per le propriett topologiche che esprimono, descritti solamente nella forma globale, poichh da un punto di vista strutturale li certifica la loro idealitt percettiva. I poliedri convessi sono delle palle in attesa di una successiva manipolazione arbitraria dell'eclettico, il quale considera un poliedro con un buco (ex sfera) un toro con una superfice nello spazio caratterizzata soprattutto dal "numero di pezzi disgiunti" e dal "numero di buchi". A livello estetico, bene soffermarci sui Solidi platonici; poliedri regolari come il Cubo, il Tetraedro, l'Ottaedro, il Dodecaedro e l'Icosaedro hanno collegamenti con molte sezioni della matematica ed hanno avuto una importanza rilevante nella storia del pensiero formale greco, arabo e rinascimentale, tanto da essere associati simbolicamente agli elementi naturali come il fuoco, la terra, l'aria, l'acqua, o la forma ideale dell'universo (il dodecaedro).
Oltre ai poliedri platonici esistono altri poliedri regolari scoperti da Keplero, che hanno come facce poligoni regolari stellati; altri poliedri scoperti da Poinsot, hanno facce regolari intrecciate, ci sono poi i solidi archimedei, i prismatoidi, ossia prismi, antiprismi, prismi stellati e antiprismi stellati regolari ed infine i Solidi di Johnson come l'ortobicupola triangolare (un poliedro convesso non regolare sui vertici).