In occasione della presentazione a Venezia delle operazioni Alchimas si utilizzata una variante tutta trasparente in metacrilato Blu della ormai famosa valigia. La trasparenza ha permesso al pubblico di partecipare all'evento osservando i contenuti dall'esterno.
All'interno sono ospitate opere pieghevoli e smontabili, un nastro flessibile topologico che esamina il tema dei ghirigori escogitato da Massironi, un cubo flessibile in tubetto di alluminio proveniente dal prototipo di Landi presentato all'esposizione Infodesign a Torino negli anni '70, una catena informale di elementi che si dispongono euristicamente nello spazio e una sequenza di solidi lamellari, esperimenti di taglio alle macchine laser di Alberta Ziche. Un elemento forato che appartiene alla esperienza infantile del "Mecano", utilizzato dai matematici polacchi per studiare movimenti cinetici nei poligoni flessibili l'opera pieghevole di Chiggio, mentre un anello formato da settori di cerchio l'oggetto che Alviani ricompone in tori specchiati complessi. Esiste anche in questo caso una ripresa cinematografica della valigia e dell'evento veneziano.