AMBIENTI
1967-1970

spazi ambientali e cinestetici

 
 
 
 
 


1968
ACQUATRONIC
(in collaborazione con Manfredo Massironi)
marmo grigio di Carrara, autoclave, distributori, elettrovalvole con centralina e ugelli
m 12x15x3
III Mostra Nazionale del Marmo, Carrara

La vasca è formata da un perimetro spezzato che compartimenta i vari eventi percettivi d'acqua; al centro un passaggio ad elementi emergenti conduce il fruitore da un lato all'altro del perimetro attivando i giochi d'acqua.
I giochi d'acqua sono a tre livelli: a filo d'acqua, a livello dell'osservatore, a livello superiore per cascate.
I giochi d'acqua inseriti nella vasca sono di vario tipo: spruzzi, fontanelle, gorgogliatori, cascate.
L'attivazione dei giochi avviene tramite il calpestio da parte del fruitore di elettrovalvole circolari situate nel passaggio centrale secondo una sequenza casuale a sorpresa.
A loro volta queste pressioni esercitate con i piedi alimentano una grossa autoclave situata in una centrale sotterranea che provvede alla spinta ne­cessaria per la fuoriuscita dell'acqua nel gioco previsto.



 




 






1967
AMBIENTE STRUTTURA S.C.S.C.
(in collaborazione con Toni Costa, Edoardo Landi e Manfredo Massironi)
tubi di PVC verniciati, struttura di legno, lampade e programmatore
m 3X3X3
Lo spazio dell’Immagine, Palazzo Trinci, Foligno

L'ambiente è formato da due telai semicircolari in legno dipinto con riportati sulla cavità interna a passo costante delle liste dipinte nei colori ma genta e cyan.
Ad una tramezzatura di assicelle formante il soffitto sono appesi cavetti di nylon di varia lunghezza 1che sorreggono tubi in PVC dipinti nel colore cyan di varia lunghezza che ordinati in progressione configurano una sfera 
sospesa all'interno dello spazio cilindrico.
Lo spettatore entra in questo spazio tramite due fenditure ed è costretto con il proprio corpo a deformare la fissità della sfera rendendo le singole canne oscillanti. Una batteria di luci programmate e filtrate nei colori giallo magenta e cyan fa variare simultaneamente la configurazione interna dell'ambiente dando instabilità cromatico-percettiva.

       


INTO SOFT
(in collaborazione con Manfredo Massironi)
1970
percorso molle e duro a reazione cinestetica
poliuretano, tessuto e legno
m 13x2x4
Akademie del Bilden Kunste, Vienna
realizzazione Nikol International

Into Soft è un percorso a reazione cinestetica lungo 13 metri realizzato presso la Pinacoteca di Arti Visive di Vienna nel 1971. Fu eseguito con materiali di diversa tipologia come legno e poliuretano, rivestiti di tessuto uniforme in modo da non far percepire visualmente le differenze che in realtà il fruitore avrebbe sperimentato cinesteticamente non appena entrato all'interno dell'ambiente. Vennero confezionati solidi tridimensionali a varia consistenza e densità che mettevano in contraddizione le esperienze sensorie dello spettatore. Le esperienze cinesiche infatti erano impreviste e mettevano il fruitore in notevole difficoltà motoria. Into Soft era composto da sei pedane modulari di cm 200 di lato montate in sequenza.
Gli elementi erano i seguenti: a) struttura rigida in legno rivestito di tessuto vellutato arancio;
b) struttura morbida inclinata in poliuretano a media densità con figure prismatiche rivestite in tessuto arancio a righe diagonali;
c) pedana in legno rivestito con elementi sovrastanti di forma conica di poliuretano morbido a bassa densità rivestiti in tessuto arancio e blu con fasce complementari;
d) scala di legno rivestita di tessuto blu;
e) scala morbida di poliuretano ad alta densità rivestita di tessuto arancio;
f) pedana di uscita di legno